Salire e' un po'...

Di questi tempi il meteo e' inclemente, i temporali la fanno da padroni e per oggi le previsioni erano anche peggio, nella notte mi son svegliato cento volte con l'orecchio teso ad ascoltare e stamani sento l'ormai familiare struscio delle auto sull'asfalto bagnato.

Non importa ormai ho deciso, ho ancora in mente le parole di Giorax, da quando ho letto del suo Baldo piedi e mani fremono e mi aspetto quasi che scarponi e zaino mi si presentino davanti ballettando, come in un cartone di Disney; ripiego su una meta vicina dove l'acqua non faccia paura e mi avvio direttamente da casa, taglio per la campagna tra i vivai su di uno stradello d'erba verde vivo bordato dall'oro dei ginkgo.

Percorro i luoghi della mia infanzia e dopo un'oretta arrivo ai piedi
dell'unica asperita' della giornata, il dislivello e' minimo e si sale ripidamente con uno zig-zag incastrato nella pietra.

Ogni tanto un belvedere concede uno sguardo su luoghi familiari che cambiano via via che si sale, salire e' un po' come invecchiare, ad ogni tornante capisci qualcosa di piu' della scena precedente e come quando s' invecchia e si diventa grandi che la vista si allontana e si perde il primo piano, cosi' lo sguardo si allarga un poco e nota qualcos'altro.

Dall'alto si scopre la logica che nei secoli ha guidato i cambiamenti ed anche il caos diventa ordine, perfino quelle figurine laggiu' che
passeggiano per loro conto sembrano obbedire a quest'armonia, la mente, al contrario dei sensi, ha bisogno di staccarsi un poco dalle cose per coglierne l'essenza.

Un ultimo sguardo a questi luoghi che mi hanno visto crescere e che oggi mi svelano i piu' reconditi segreti poi la guida ci fa scendere ed io ho dovuto trattenermi dal suonare i bronzi del campanile di S.Zeno in piazza del Duomo.


Ciao bjbo

25 novembre 2002