Di questi tempi il meteo e' inclemente, i temporali
la fanno da padroni e per oggi le previsioni erano anche peggio,
nella notte mi son svegliato cento volte con l'orecchio teso ad
ascoltare e stamani sento l'ormai familiare struscio delle auto
sull'asfalto bagnato.
Non importa ormai ho deciso, ho ancora in mente le parole di Giorax,
da quando ho letto del suo Baldo piedi e mani fremono e mi aspetto
quasi che scarponi e zaino mi si presentino davanti ballettando,
come in un cartone di Disney; ripiego su una meta vicina dove l'acqua
non faccia paura e mi avvio direttamente da casa, taglio per la
campagna tra i vivai su di uno stradello d'erba verde vivo bordato
dall'oro dei ginkgo.
Percorro i luoghi della mia infanzia e dopo un'oretta arrivo ai
piedi
dell'unica asperita' della giornata, il dislivello e' minimo e si
sale ripidamente con uno zig-zag incastrato nella pietra.
Ogni tanto un belvedere concede uno sguardo su luoghi familiari
che cambiano via via che si sale, salire e' un po' come invecchiare,
ad ogni tornante capisci qualcosa di piu' della scena precedente
e come quando s' invecchia e si diventa grandi che la vista si allontana
e si perde il primo piano, cosi' lo sguardo si allarga un poco e
nota qualcos'altro.
Dall'alto si scopre la logica che nei secoli ha guidato i cambiamenti
ed anche il caos diventa ordine, perfino quelle figurine laggiu'
che
passeggiano per loro conto sembrano obbedire a quest'armonia, la
mente, al contrario dei sensi, ha bisogno di staccarsi un poco dalle
cose per coglierne l'essenza.
Un ultimo sguardo a questi luoghi che mi hanno visto crescere e
che oggi mi svelano i piu' reconditi segreti poi la guida ci fa
scendere ed io ho dovuto trattenermi dal suonare i bronzi del campanile
di S.Zeno in piazza del Duomo.
Ciao bjbo
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