Sono un pò stanchino

"Sono un pò stanchino": così si esprimeva Forrest Gump dopo la sua corsa durata più di tre anni attraverso gli Stati Uniti d'America (in lingua originale: "I just felt like running").

Sembra di sentire i partecipanti alla Monza - Resegone, memorial "Aldo Mantovani", tradizionale gara di corsa in montagna organizzata dalla Società Alpinisti Monzesi e giunta quest'anno alla 43a edizione.

Anche stavolta sono stato coinvolto nella manifestazione, beninteso come aiuto all'organizzazione, non certo come concorrente!

il logo della manifestazione La gara è lunga 42 km, dal centro di Monza fino alla "Capanna Alpinisti Monzesi", posta a 1220 metri alle pendici del Monte Resegone. Di questi 42 chilometri gli ultimi 10 presentano un dislivello di 1000 metri e gli ultimi 6 si svolgono su uno sconnesso sentiero di montagna tutto ghiaia e rocce affioranti detto del "Prà di ratt".

La corsa si svolge a squadre di tre atleti e il tempo viene preso sull'ultimo concorrente di ogni terzetto. Quindi i 3 devono essere all'incirca allo stesso livello, una giornata storta di un concorrente compromette la prestazione di tutta la squadra mentre ai fini del risultato sono inutili performances individuali.

Compito mio e di molti altri lungo il percorso è sia di segnare i tempi di passaggio sia di verificare che i concorrenti non usufruiscano di aiuti non regolamentari tipo spinte.

Anche quest'anno mi hanno sistemato in uno degli ultimi posti di controllo, in alto sul sentiero. Poichè la corsa si svolge in notturna (siamo a giugno inoltrato), chi va ai controlli alti parte nel tardo pomeriggio, raggiunge la sua postazione e aspetta l'arrivo dei primi attorno a mezzanotte.

La sera della Monza - Resegone un insolito via vai di persone si registra sul sentiero del Prà di Ratt. Tra esse molte sono ragazze, giovani e carine: hanno rinunciato a una serata in discoteca perchè hanno un parente o un amico che corre e vanno a predisporgli viveri di supporto o acqua. "Perchè è mio fratello, se fosse il mio fidanzato l'avrei già mandato a ..." è uno dei commenti che raccolgo.

L'anno scorso il protagonista assoluto è stato il gran caldo, che ha condizionato negativamente gli atleti. Ho visto di persona concorrenti sedersi sul sentiero in piena crisi. Memore di ciò quest'anno ho portato scorte di acqua e di zuccheri da distribuire a che ne avesse bisogno.

I primi concorrenti a transitare sono quelli che vogliono vincere o salire sul podio. Dall'alto prima si cominciano a vedere le lampade frontali, poi arrivano gli atleti. Nessuno ha ancora la forza di correre, al massimo salgono con passo veloce. Il record della corsa è poco più di 3 ore. Un atleta incita un compagno in difficoltà: "Forza! Forza che il terzo posto non ce lo toglie nessuno! Tieni duro che siamo terzi anche quest'anno!"

Poi arrivano gli altri, la maggioranza, che non hanno possibilità di vittoria. Ogni squadra ha il suo sponsor, l'unico nome fuori standard è la numero 33 "i fulminati". Lungo un sentiero ripido e sconnesso, dopo quasi una maratona, si sentono molte imprecazioni e frasi di sconforto.

La fase centrale, dove le squadre si susseguono l'un l'altra, è la più critica per chi deve segnare i tempi. Anche perchè capita che i terzetti non siano più compatti perchè qualcuno è rimasto indietro. E da qualche anno le squadre sono in continuo aumento, oggi 106. Vengono dalla Brianza, da Lecco, da Milano, qualcuna da più lontano.

Passa la squadra numero 69: "Che bel numero che vi hanno dato!"
"E' da Monza che ce lo sentiamo dire!" è l'irritata risposta.

Un concorrente chiede notizie della squadra numero 1: "C'è mia moglie"
"E' passata all'una e dieci" rispondo io.
Sgrana gli occhi: "L'una e dieci!?". Probabilmente sarà superato dalla consorte.

Alcune squadre sono interamente femminili e per loro c'è una classifica apposita. Altre ragazze corrono invece in formazioni miste.

Le mie scorte alimentari stanno ottenendo un discreto successo. I primi le hanno un pò ignorate ma gli altri quando vedono acqua, frutta secca, caramelle ed enervit spesso ne approfittano. Anche se non bevono mai molto, solo un sorso.

Ci sono anche le squadre rimaste in due elementi, ormai fuori classifica, o addirittura chi è da solo ma vuole continuare per una soddisfazione personale. Nessuna traccia della numero 33 "i fulminati".

Sono quasi le tre di notte, quasi tutti i concorrenti ancora sul percorso sono transitati. Rimane giusto un sorso d'acqua. Lo chiede un tipo che ha l'aria di essere lì per una gita e che sembra Bob Marley: "Occhio che lo usa per lavarsi i capelli!" mi dicono.

Adesso è ora di scendere, ormai non c'è più nessuno. Ma ecco spuntare due senza numero: "Siete in gara?"
"Ormai siamo fuori. Eravamo la numero 33 ma siamo rimasti in due: uno si è fulminato!"
"Per non smentirvi."
"E già!"

A Erve, all'inizo del sentiero, si incontrano diversi concorrenti che hanno terminato e che sono scesi per il sentiero di fianco, assai più agevole. C'è chi è contento perchè ha vinto e chi perchè è riuscito a finire la gara, una ragazza è soddisfatta dall'aver fatto il "personale" mentre qualcuno brontola "Dopo una gara come questa mi ci vuole un mese per riprendermi e potermi iscrivere ad un'altra corsa, ma la mia società è di Monza e ci tiene che io partecipi". Ma poi è soddisfatto di essere arrivato terzo.

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by Andrea62

13 luglio 2003 (manifestazione del 21/06/2003)

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