Sono ormai vari i WE che non vado in montagna. Il
maltempo pare voglia
perseguitarmi solo nel fine settimana, tranne questa ultima.
Stavolta Giovepluvio si è impegnato anche durante la settimana
lavorativa, da giovedì non ha smesso di piovere e della situazione
abruzzese si è interessato anche il giornale nazionale (cosa
rarissima).
Passo una giornata a casa in camera mia, a leggere alcune delle
riviste
che, per lavoro e per piacere, acquisto e che poi non ho mai tempo
di
leggere; si accumulano inesorabilmente su uno sgabello ormai adibito
solo a questo scopo.
L'abitudine al lavoro in eserno mi ha insegnato a capire lo stato
del
tempo dal rumore che fanno le macchine quando passano sotto casa;
riconosco l'umidità mattutina, la pioggia leggera, la tempesta.
Così
posso decidere comodamente dal letto il programma della mattinata:
oggi
non si va... neppure per uffici (e invece dovrei...), si rimane
a casa
al calduccio a leggere.
La scrivania è strategicamente di fronte alla finestra in
modo da avere
la possibilità per far vagare i pensieri; molte volte ai
tempi dello
studio liceale da questa finestra partivano i miei migliori viaggi
fantastici, per molto tempo il mio amore per la montagna era poco
reale
e molto fantastico. Se mi sporgo da qui posso vedere i monti su
cui di
solito cammino e arrampico ma oggi li posso solo immaginare, so
dove
sono e sogno che se avessero un anima adesso non si troverebbero
neppure
loro agiati e forse desidererebbero un posto al calduccio come il
mio...
forse.
La pioggia ticchetta sui vetri... che frase scontata l'avrò
letta un
milione di volte sui libri e visto che mi piace scrivere dovrei
aborrire
certe frasi così scontate e logore, ma tant'è!
La pioggia ticchetta sui vetri, sento gli schizzi delle macchine
che
passano di sotto in strada e leggo dei nuovi prodotti per la difesa
della vite poi di alcuni particolarissimi e preziosissimi coltelli
custom, dell'ultimo spettacolo di una compagnia di teatro di ricerca
(al
solito lo hanno visto in quattro!).
Questo accadeva quando avevo ancora qualche speranza nel salvare
un
finesettimana in montagna; ma visto che non ci sono state variazioni
nell'incessante stillicidio della pioggia o meglio solo variazioni
di
intensità senza pause, come se un pianista stesse eseguendo
una qualche
partitura musicale scordandosi di rispettare la scrittura: si passa
da
un andante con calma, ad un vivace, ad un allegro precipitoso senza
un
momento di riposo, io esco!
Stivali di gomma in macchina e si parte verso la campagna, la mia
campagna, chissa come è ridotta...
Controllo i ponti che atrversano i fossi noto che hanno tenuto la
piena,
ma l'acqua qui si dice che la strada la fa da sé e tanto
e stato.
Qualche vicino ha avuto delle frane sulle sue terre, molti fossi
hanno
roso le scarpate, alcuni appezzamenti adesso somigliano più
a delle
paludi che terreni coltivati.
Il pensiero potrebbe correre lontano, oltre la depressione del presente,
oltre lo sconforto per i danni subiti, potrebbe ripercorrere eventi
tragici legati all'acqua da Sarno al Vajont, potrebbe fare
considerazioni su un sistema di sviluppo che andrebbe ripensato
in
tutt'altra ottica, potrebbe infine ritornare al presente locale
sviscerando la situazione nei suoi diversi aspetti per trovare,
o almeno
ipotizzare, una soluzione.
Invece vago senza una meta precisa, visito i campi, sento la
pioggerellina sul volto, il naso mi si gela e comincia a colare,dagli
sivali di gomma passa freddo specie se mi fermo dal camminare: allora
proseguo! Sento i richiami di diversi uccelli, peccato non saperli
distinguere, Dio che fatica camminare nella palta: in discesa si
scivola, in salita si scivola, in piano si affonda e un paio di
volte ho
rischiato di lasciare lo stivale nel fango, mi muovo e mi surriscaldo
mi
fremo e comincio a gelare, qui il ponte e crollato e bisogna guadare
l'acqua mi entra da sopra gli stivali bagna i jeans e le calze,
adesso è
ora di rientrare torno alla macchina con i piedi ammollo, mi cambio
le
scarpe ma ho ancora le calze e i pantaloni bagnati e nella "Pandarola"
il riscaltamento non funziona... però incoerentemente sono
sereno.
--
...lunga la retta stretta la via
dite la vostra che io ho detto la mia...
AlloFull
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