Carissima Helena,

non posso esimermi dal rispondere alla sua per precisare alcuni punti e svuluppare con essi ulteriormente aspetti e inattesi sviluppi della vessata questio.

Se ben e' vero che dalle ''inconfutabili Leges Ravanagi si deduce necessariamente che la presenza di un percorso prestabilito è essenziale per l'esistenza stessa del Ravanage!'' e' altrettanto inoppugnabile che la condizione d'esistenza dell'Entita' Ravanatoria deriva in buona sostanza dalla sola *supposizione d'esistenza* d'un percorso prestabilito e per converso, dall'effettiva inesisteza dello stesso!

Ora, come sostenere una simile contraddizione vieppiu' evidente e probata dalle innumerevoli testimonianze da Ella stesa citate?

Prendendo spunto da considerazioni Quanto-Meccaniche, il Principio di Indeterminazione di Heisemberg sembra giocare un ruolo fondamentale nel verificarsi del Ravanatory Event, inteso come negazione della realta' presunta illustrata oggettivamente dal supporto cartografico:
e' come se l'azione ravanatoria scaturisse da una particolare soluzione della funzione d'onda normale, la quale mostra transienti che gradualmente ma ineviteabilmente deviano le traiettroie fino aportare ad processo di degenerazione vieppiu' generalizzato: e' facile dimostrare quanto esposto segnado, o meglio tentando di segnalare, ad esperienza conclusa sul supporto cartografico, quanti piu' punti presumibilemnte raggiunti:
ebbene, in caso d'esperienza Ravanage i punti avranno un incertezza del campo d'esistenza al trascorrere di (t) (variabile stranamente dilatata nelle esperienze haevy ravanage) tale da renderli effimeri, non solo, la loro disposizione spaziale tendera' ad assumere le tipiche configurazioni e sequenze delle note Sezioni di Pancarre'.

In buona sostanza prossimamente si tentera' di dimostrare che non e' possibile sapere a priori se un determinato percorso sia o meno generatore di Funzioni Ravanage e che quindi in realta' ogni azione in tal senso non puo' svolgersi se non lungo un Percorso di Shroedinger!

Conclusione tanto evidente quanto impressionante: nessuno puo' sapere a priori se un determinato persorso, con dettaglio a piacere, potra' o meno originare un'esperienza ravanage...

Per altro rimane irrisolta la questione inversa: pare non si sia mai verificata infatti l'esperienza che un percorso ravanage a priori si rivelasse non-ravanage: la funzione in tal caso sembra stabile e determinata (con quale grado e magnitudo, non e' pero' dato a sapersi, mancano dati).

In attesa di consistenti e costruttivi commenti o smentite la saluto infinita stima Suo Devoto

Melchiade de' Saropatzi Bedrosian ''Bed'' Baol