Relazione sul *suggestivo*
raduno del Nord Est!
Il programma della giornata
Io e il Moscone Bianco siamo arrivati sul posto come due falchetti verso
le 8.15, quindi con discreto anticipo sulla tabella di marcia. Cio' per evitare
il deplorevole "effetto mandria", e perche' nelle
intenzioni c'era una digressione alla Cima di Valsolaro che non volevamo infliggere
ai coraggiosi radunanti.Il tempo e' spaventoso: un nebbione della madonna,
vento gelido e freddo maligno. Tuttavia, raduno cazzuto doveva essere e raduno
cazzuto sara'.
Parcheggiamo poco sotto al passo Manghen e partiamo. Dopo pochi passi pero'
ci fermiamo impietriti per lo stupore. Sul sentiero che sale alla Forcella
del Frate scorgiamo, tra le nebbie, una lunghissima fila di escursionisti
con mantelle, a occhio una trentina di persone addirittura. Restiamo a bocca
aperta: possibile? I radunisti sono gia' qui? No, non puo' essere, e infatti
non e'. Siamo incappati in una terrificante comitiva di Vicenza o dintorni.
Ci sono tutti: famigliole al completo
con nonni Adelmi, zie Pine e mocciosi frignanti compresi. Effetto mandria
assicurato dunque :((
Tagliando per i prati li risucchiamo ben presto decisi a sorpassare l'orrenda
comitiva. Ma un crozzo (pietra) fatto cadere da un deficiente, che il Ghezzer
schiva per miracolo con la consueta agilita' e destrezza :) ci fa ben presto
desistere dal nostro intento. Staremo prudentemente indietro. Arriviamo a
Forcella del Frate affollata come la metropolitana di Tokyo nell'ora di punta
:(
Finalmente i gitanti si levano dalle palle, diretti anche loro, con nostro
sconforto, sul Ziolera. In un sussulto di coscienziosita', visto il nebbione
sempre piu' impenetrabile, decidiamo di aspettare i
*nostri* radunisti a Forcella del Frate per scongiurare clamorosi errori di
orientamento. Dopo una mezz'ora il nebbione pero' si alza e decidiamo di salire
fino alla cima. In vetta non c'e' nessuno e non si vede a un metro.
Il vento e' calato, aspettiamo dunque che si compia lo storico avvenimento.Guardiamo
nervosamente l'orologio, manca appena un quarto d'ora all'orario previsto.
"Non verra' nessuno, vedrai" commenta il Moscone. Dopo una decina
di minuti sentiamo delle voci. Allucinazioni? No! Il
primo "fantasma" compare salendo incerto nella nebbia.
"Raduno?", urliamo dalla cima.
"SI!'" e' la risposta.
E' fatta! Christian e' il primo ad arrivare in cima e ad entrare cosi' nella
storia :), seguono poi gli altri alla spicciolata. Io e il Moscone avevamo
temuto una decimazione per via del tempo (Busnelli, con la scusa della bomba,
aveva gettato deplorevolmente la spugna, e cosi' Eydenet). Flavio invece ci
conferma che dietro stanno arrivando gli altri, 15 persone in tutto. Ci sono
persino "due
abusivi", una simpatica coppia originaria di Mantova che aveva saputo
del raduno per caso, su Internet, e aveva deciso di aggregarsi :)
C'e' anche -pensate!- il mitico Luigi Telmon che, penso saranno tutti d'accordo,
si e' rivelata la vera sorpresa del raduno. Avevamo scoperto, a pochi giorni
dal raduno, che "Gigitel" era in realta' un
generale del paracadutisti (!!!), sia pure in pensione, e temevamo fosse il
classico uomo tutto d'un pezzo abituato a impartire ordini a destra e a sinistra.
Gia' immaginavamo un austero raduno a passo di carica, scandito da severi
"att-tenti!", "rip-poso!", "dietroo-front!"
"rancio!", "sciogliete le righe" eccetera. Invece Telmon
si e' rivelata una persona *gradevolissima*, affabile e gentile, qualita'
che forse chi lo conosceva solo sul newsgroup non avrebbe potuto sospettare.
Numericamente eravamo dunque inferiori al raduno del NO ma, con Telmon dalla
nostra, che da solo vale dieci radunisti del NE e *venti* del NO :))), il
confronto e' stato senza dubbio stravinto :))
Sulla cima abbiamo fatto le foto di rito, che potete vedere sul sito, e ammirato
il suggestivo panorama, cioe' nebbia fitta a 360° gradi :(((
Il resto della giornata si e' svolto secondo programma, con qualche bella
schiarita e perfino qualche raggio di sole qua e la'. Abbiamo visto addirittura
due simpatiche marmotte convenute apposta per
allietare i radunisti :) C'e' stato anche un piccolo brivido con passaggio
in roccia di 2° grado (fotografato abbondantemente), superato peraltro brillantemente
da tutti.Dopo la sosta per il pranzo al sacco al Lago Montalon, dove abbiamo
potuto gustare "piatti tipici" offerti dal gentile Pastrello, e
altre gradevolezze, siamo ripartiti, piu' cazzuti che mai visto il tempo vagamente
minaccioso, alla volta del Lago delle Stellune, luogo assai suggestivo in
parte pero' compromesso dalle condizioni meteo ben poco amichevoli :(
Qui ci siamo resi conto d'aver perso per strada i due "abusivi",
che hanno pensato bene di rientrare in anticipo insalutati ospiti :( Rientriamo
quindi anche noi per il versante settentrionale e, dopo
aver raggiunto l'incantevole Lago delle Buse, diamo un'ultima occhiata alla
soprastante piramide del Ziolera, ora sgombra di nubi (ettepareva). Raggiungiamo
quindi il passo Manghen in perfetto orario sulla tabella di marcia, cioe'
verso le 18.30, esattamente nel momento in cui cominciano a cadere le prime
gocce di pioggia. Il nostro pensiero vola idealmente agli "auguri"
di Claudio Getto,
accompagnato da un vigoroso gesto del braccio e un sonoro "TIE'!!!"
Bevuta finale al rifugio, offerta dal gentilissimo Telmon, che acquista di
diritto il titolo di Decano del newsgroup. Quindi i virili
saluti finali e via con le macchine, ciascuno verso la sua destinazione, sotto
una pioggia ormai battente.
In definitiva e' stato un raduno veramente gradevole con ottime persone, peccato
per il tempo non eccezionale che, se da una parte non ha permesso di ammirare
il Lagorai in tutto il suo splendore, dall'altra non e' stato cosi' inclemente
come si temeva all'inizio.