I FILM PREMIATI

Gran Premio “Città di Trento”- Genziana d’oro al miglior film
LE PEUPLE MIGRATEUR
di Jacques Perrin (Francia)
Motivazione della Giuria: dalle steppe dell'Asia all'Antartide, dalla Monument Valley ai cieli di New York e di Parigi, dal mondo incontaminato all'universo industriale, dalla solitudine degli oceani alle impervie vette dei monti, il regista Jacques Perrin ci trasporta in volo con gli uccelli migratori del pianeta, ci immerge senza riserva nel loro universo. Un film magico, un grande documentario che utilizza ogni risorsa della tecnica visiva e, allo stesso tempo, si trasforma in uno spettacolare racconto epico.

 
Grande fotografia in "Le Peuple migrateur"   Tecniche di ripresa spettacolari

La prima reazione a questo filmone è: "Bello ma che c'entra con la montagna?". Secondo noi poco, ma tant'è. Si tratta di una mega produzione durata quasi 5 anni, con 450 chilometri di pellicola girati e riprese in tutto il mondo. Il risultato è certamente notevole, con immagini sorprendenti e spettacolari, realizzate per lo più da macchine da presa piazzate su aerei o su aeromodelli in volo a pochi centimentri dagli uccelli. Grande fotografia e montaggio, ottime musiche, commenti fuori campo stringatissimi. Insomma gran mestiere. Forse un po' troppo lungo.

Premio Club Alpino Italiano – Genziana d’Oro
THE GHOSTS OF K2
di Mick Conefrey
Motivazione della Giuria: der l'appassionante, completa e documentatissima ricostruzione dell'assalto alla seconda vetta del mondo, il K2, dalle sconfitte iniziali fino alla vittoria italiana. Un viaggio avventuroso attraverso preziosi filmati d'epoca e testimonianze dei protagonisti del tempo.

 
Nei filmati d'epoca i primi tentativi al K2   Achille Compagnoni

La rievocazione e la storia dei primi tentativi di salita alla montagna più difficile del mondo: il K2. Anche se non particolarmente memorabile è un documentario interessante con un buon ritmo narrativo che si conclude con la scalata vittoriosa di Lacedelli e Compagnoni nella spedizione italiana capeggiata da Ardito Desio.

Genziana d’argento al miglior film di montagna
LES FUNAMBULES DU YANG TSÉ
di Patricia Micallef e Fulvio D’Aguanno (Francia)
Motivazione della Giuria: un piccolo film su una piccola storia sperduta nelle montagne della Cina, capace come per magia di trasformarsi in metafora universale. Il racconto semplice ma vibrante della straordinaria inventiva degli uomini di fronte agli ostacoli posti dalla montagna. Un poema semplice sulla convivenza e lo sviluppo.

 

Un villaggio isolato da un grande fiume e un baratro di 200 metri. L'unico filo che lega i suoi abitanti all'altra sponda è una primitiva teleferica azionata a mano da funamboli che spingono "camminando" sui cavi. Una bella storia semplice che descrive con efficacia la lotta per la sopravvivenza della gente contadina in una sperduta landa della Cina.

Genziana d’argento al miglior film di ambiente montano e di promozione dello sviluppo sostenibile ex aequo:
A LA DÉCOUVERTE DE L'ULTIME ESPÉRANCE
di Gilles Santantonio (Francia)

GLORIEUSE L'ILE AUX TORTUES VERTES
di Rémy Tezier (Francia

 

I gran bei panorami non annullano il tedio di un documentario decisamente convenzionale e, a tratti, soporifero. Si racconta la vita delle tartarughe verdi sulle isole Glorieuses nell'Oceano Indiano. L'autore si propone di contribuire con questo documentario alla classificazione delle isole Gloriouses come patrimonio mondiale della natura.

Genziana d’argento al miglior film di esplorazione
LOS CUEVEROS
di Fulvio Mariani (Svizzera)
viaggio nelle viscere della terra, nelle caverne di Cuba.

Genziana d’argento al miglior film di sport e avventura sportiva
JUMP
di Allen Hill e John Catto (U.S.A.)
Documento unico su uno sport particolarissimo cresciuto e sviluppatosi in un sola regione.

Premio miglior film di autore italiano
ULTIMATE GUIDE: ICEMAN di Brando Quilici (Italia)
La vicenda dell’uomo di Similaun.

 

Ritmo serrato e un taglio "thriller" per questo buon documentario di Brando Quilici (che ha rifiutato il premio) sulla mummia dei ghiacci. La rievocazione del rinvenimento e le molte difficili indagini scientifiche fino alla sensazionale scoperta: "Oetzi", così è stata soprannominata la mummia, è stato assassinato. Una punta di freccia appare in una radiografia del costato. Belle le ricostruzioni ambientali delle situazioni di vita dell'antico cacciatore venuto dalla preistoria.

Premio per la migliore fotografia
MUSTANG di Pavol Barabàs (Slovacchia)
La diversità dello splendido e misconosciuto Regno di Lo nel Nepal.

 

Buon documentario che spicca soprattutto per l'eccellente fotografia, per cui il premio della giuria è ben meritato, anche se forse andava diviso con l'altrettanto splendido A LA DÉCOUVERTE DE L'ULTIME ESPÉRANCE. E' girato, quasi di nascosto, nel Mustang, nella fiabesca Terra di Lo, in Tibet, dove dei monaci custodiscono gelosamente la loro civiltà minacciata dal cosiddetto progresso. Bel ritmo, immagini mozzafiato.

Menzioni speciali della Giuria

PRZYPADKI PANI ANI

di Darius Zaluski (Polonia)

SALATHE – BLOOD, SWEAT & BAGELS
di Richard Heap (Gran Bretagna)

IL GUARDIANO DEI SEGNI

di Renato Morelli (Italia)

 
Gianluigi Rocca, il portagonista de "Il guardiano dei segni"   Pastori all'alpeggio

Gianluigi Rocca si divide tra la sua attività di professore di disegno all'Accademia di Brera a Milano e quella di malgaro in val Rendena nel Trentino. Una storia interessante che offre spunti di riflessione, primo tra tutti il desiderio dell'uomo di non recidere il contatto con la natura. Un buon film con belle musiche e ottima fotografia, che però è funestato da una voce fuori campo che recita (male) un testo inutilmente retorico, per di più con tono monocorde e inespressivo. Un vero peccato perché quando il protagonista non deve recitare a pappagallo la parte e si esprime spontaneamente la storia e il ritmo migliorano notevolmente.

Alessandro Ghezzer